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  • Book cover of What is Landscape? Ediz. Illustrata
    Michael Jakob

     · 2018

    The contemporary debate on landscape is no longer an exclusive idiolect; it has expanded into a relentless babel. The field is glutted with an ever-increasing number of articles, collective works and conventions. Once marginal, landscape has now become central, even essential to philosophy and geography. Its significance within sociological, anthropological and archaeological theories has also strengthened exponentially, making it the rising star of academia. This book acknowledges the importance of eco-theory to contemporary thought, exploring the limits of its study as well as the new horizons it opens up.

  • Book cover of The Case Against Climate Doom
    Michael Jakob

     · 2025

    By highlighting the social, political and technological progress already made, this open access book presents an optimistic outlook for a transition to a climate-neutral world and successful adaptation to climate change. With a focus on economics and policy, it covers a wide range of cases where climate action is heading in the right direction. Short digestible chapters highlight, among other things, growing awareness among the general population and the willingness to act, and present technologies and policy measures that have already led to emission reductions. Particular attention is given to the economic opportunities of green technologies, the rapid spread of renewable energy and storage technologies, the decarbonization of industry, net-zero targets, climate legislation adopted in many countries, and carbon pricing.

  • Book cover of The Cytogenetics of Species, Hybrids and an Artificial Allopolyploid in the Genus Bromus (Section Bromopsis).
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  • Book cover of Effect of Soil Properties on the Adsorption of Alkyl Benzene Sulfonate
  • Book cover of Erik Dhont: Landscape Architects

    The Belgian landscape architect's adventures in the European garden tradition over the past 20 years Belgian landscape architect Erik Dhont (born 1962) embraces all the sensuousness of nature in his unique designs. His timeless green paradises are the result of a craft that is deeply rooted in European garden tradition, emphasizing longevity and evolution among flowers, grasses, shrubs and trees. The second monograph to explore Dhont's impressive oeuvre, this volume focuses on his creations from the past 20 years, combining photographs with abstract drawings, colorful plans for plant placement and sculptural models. It provides documentation for seminal creations such as the fairytale garden of fashion designer Dries van Noten in the Belgian countryside and the contemplative grounds of the Musée Picasso in Paris. Readers are able to fully immerse themselves in Dhont's universe of design that merges sophistication and grandeur with the delicate beauty of nature.

  • Book cover of Paesaggio e letteratura
    Michael Jakob

     · 2005

    Negli ultimi decenni il termine paesaggio è stato accolto e discusso nelle più disparate discipline scientifiche ; geografi e storici, studiosi di letteratura e storici dell'arte, sociologi e filosofi, archeologi e antropologi, ma anche architetti e urbanisti ne fanno un uso quotidiano. L'attualità del paesaggio, la sua manifesta ubiquità nel discorso scientifico e nel linguaggio odierno hanno contribuito al suo dispiegarsi, hanno però anche portato in primo piano il problema del paesaggio, cioè la necessità di chiedersi se i tanti concetti e le svariate teorie del paesaggio corrispondano a un unico fenomeno. La prima parte del volume di Michael Jakob analizza le basi teoriche del paesaggio e si domanda in particolare cosa sia un paesaggio letterario, problema questo finora tralasciato dalla critica. La seconda parte, intitolata "Una storia del paesaggio letterario", propone un'interpretazione diacronica dall'antichità al Romanticismo. L'accento viene messo sull'importanza per il tema del paesaggio di autori quali Petrarca, Haller, Rousseau, Goethe, Hölderlin, Coleridge. Il saggio di Michael Jakob intende essere un primo sforzo che permetta di orientarsi e dibattere in campo letterario su questo soggetto affascinante, nella consapevolezza di quanto affermava Erwin Straus: "Nello spazio del paesaggio siamo completamente persi".

  • Book cover of Dall'alto della città
    Michael Jakob

     · 2022

    Lo High Line Park di Manhattan è uno dei siti contemporanei più visitati e celebrati al mondo. Il parco post-moderno nato dalle ceneri di una linea ferroviaria in disuso ha cambiato l’ambiente di un intero quartiere e ha ‘generato’ negli ultimi anni, come un gigantesco dispositivo teatrale, una serie di architetture notevoli. Struttura ingegneristica, paradigma dell’architettura del paesaggio, macchina per studiare la città dall’alto, parco urbano – non è facile etichettare quest’opera affascinante. è meno noto invece che lo High Line Park prende spunto dalla Promenade plantée, il parco orizzontale parigino, costruito sulle rovine della linea ferroviaria che portava dalla Place de la Bastille al Bois de Vincennes. Il presente saggio comparatistico accetta la sfida lanciata da queste due straordinarie piattaforme panoramiche, che ci invitano, oltre al passeggio, a pensare la città in un modo inconsueto, partendo da un punto di vista elevato.

  • Book cover of Il paesaggio
  • Book cover of La capanna di Unabomber
    Michael Jakob

     · 2021

    La capanna di Ted Kaczynski, il criminale meglio conosciuto come Unabomber, è un oggetto paradossale: costruita e abitata dal suo artefice per vivere in disparte, lontano dal mondo, non soltanto non ha mai cessato, dal 1996 ad oggi, di essere riprodotta, ma è stata anche spostata, esposta, ricostruita, copiata e contraffatta. La casetta, un tempo situata nel cuore delle foreste del Montana vicino alla cittadina di Lincoln, è diventata un segno polivalente. Separata dal suo artefice, la capanna rappresenta ben più di un residuo: è un elemento che insieme attira e perturba, una strana reliquia, ed è soprattutto un oggetto che non smette di interrogarci. D'altronde, il suo statuto stesso non è semplice da definire. Che significa, infatti, la persistente presenza mediatica e artistica di questo artefatto di per sé piuttosto banale? Perché riappare di continuo? Che ne è della violenza che conserva in sé, una volta che il suo autore è stato condannato alla detenzione a vita in un carcere di massima sicurezza? La capanna di Unabomber, trasformata in metafora culturale e discorsiva, appare come un potente simbolo della violenza contro la violenza.