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One of a series of books which traces the progress of human evolution, settlement and civilization through the ages, this book focuses on the first Europeans. Alongside three-dimensional maps there are reconstructions of scenes from the first settlements.
· 2021
Il volume raccoglie una serie di saggi su Isocrate pubblicati nel corso di un quarantennio, con l’aggiunta di un inedito, oltre ad alcune recensioni, e rende conto di un percorso di ricerca che coglie, di volta in volta, i molteplici interessi dell’oratore: la democrazia e il suo funzionamento; l’egemonia panellenica; le gravi questioni sociali che affliggevano la Grecia del IV secolo tormentata da guerre e conflitti civili, dall’impoverimento e dall’instabilità sociale; l’importanza della cultura greca e il suo rapporto con il mondo ‘altro’. Le proposte che Isocrate avanza su questi temi sono sostenute da un’argomentazione che si avvale ampiamente la manipolazione della memoria storica, con la quale il passato, ateniese e non soltanto, veniva adattato alle esigenze della propaganda: allora come oggi, la ‘costruzione del passato’ era inscindibile dalla persuasione politica. Dai contributi raccolti in questo volume Isocrate emerge come un acuto commentatore politico, un protagonista intellettuale e un autorevole testimone della storia di Atene.
· 2016
In questo numero un'analisi dei genocidi nella storia. Vincenzo Cappelletti: Un luminoso ricordo: Giulio Bruno Togni Giuseppe Dalla Torre: Adozioni/adozione I Genocidi nella storia: A cura di Cinzia Bearzot Cinzia Bearzot: Introduzione Laura Loddo: L’annientamento delle comunità cittadine come strumento imperialistico Alessandro Galimberti: Genocidi nel mondo romano? Lucia Dell’Asta: Un genocidio prima del genocidio? Le strages gentium nel Medioevo Giorgio Del Zanna: A cento anni dal genocidio armeno: la fine della presenza cristiana in Anatolia Carmelo Licitra Rosa: Esercizi di grazia: la vita della coscienza Giuseppe D’Acunto: La gaia mistica. Il deserto fiorito di Adriana Zarri Claudia Villa: L’epistola XII all’amico fiorentino: un ritratto di Dante Serena Meattini, Marco Buzzoni, Alessio Musio, Luca G. Castellin, Umberto Lodovici, Antonio Giovanni Pesce, Emilia Di Rocco, Rosaria Leonardi, Paolo Pittaro, Giuseppe Piccoli: La Nostra biblioteca
La revisione dei percorsi didattici dell’Università degli ultimi anni ha reso necessaria una parallela rivisitazione degli strumenti didattici. Questo manuale, in particolare, è stato pensato per le nuove esigenze dell’insegnamento di storia antica previsto dall’ordinamento della nuova laurea in scienze della formazione primaria e quindi tratta del periodo che va dell’età preistorica fino alla conquista araba del nord Africa del VII-VIII secolo, quando si conclude l’esperienza del mondo antico, caratterizzata dallo sviluppo comune delle civiltà mediterranee, e se ne apre un’altra, quella del Medio Evo, destinata a vedere, fino ai giorni nostri, il Mediterraneo trasformato in una barriera che divide gli stati, le società, le culture e le religioni delle sponde opposte, quella dell’Europa cristiana a nord e quella del mondo arabo e islamico a sud.
· 2013
Morto Pericle, la guerra del Peloponneso in corso, una nuova generazione di politici irrompe sulla scena pubblica di Atene. Uomini come Alcibiade, la cui volontà di primeggiare e di promuovere le proprie personali ambizioni fa di lui, secondo Tucidide, uno dei primi responsabili della crisi della democrazia che sfocia nei colpi di Stato oligarchici del 411 e del 404 e poi nella sconfitta in guerra di Atene. O come Antifonte, Pisandro, Frinico, Teramene, protagonisti di una nuova e sconcertante stagione politica.Lo scopo è quello di assumere il potere per affermare i propri interessi personali. Alla perenne ricerca del consenso, costretta a compiacere il popolo, quella classe politica da una parte gli concede un potere eccessivo e incontrollabile, dall'altra ne manipola la volontà eccitandone le passioni. Nella gestione dello Stato, il tema dell'interesse comune passa così in secondo piano; al politico democratico si sostituisce il demagogo, nel senso moderno del termine. I colpi di Stato oligarchici sono dunque la degna conclusione di questo processo degenerativo e sono realizzati attraverso raffinate tecniche di controllo del consenso. Ma la democrazia riesce a mostrare capacità di reazione e gli esperimenti oligarchici rientrano con rapidità: restava da affrontare la ricostruzione, non solo sul piano istituzionale ma anche e soprattutto su quello ideologico ed etico. Si trattava di tornare a porsi come obiettivo, e come limite alle ambizioni dei singoli, «la giustizia e l'utile della città».